Il « solito » Baricco entra in Famiglia

Di SARA CERICOLA9788807031311_quarta

 

La Sposa giovane (Feltrinelli 2015) è l’ultimo romanzo di Baricco, ambientato all’inizio del secolo scorso. I personaggi, che insieme compongono la Famiglia, sono tutti senza nome, come anche i luoghi in cui vivono le loro vicende. Quattro regole principali determinano la vita della Famiglia: si teme la notte, poiché tutti i membri della famiglia sono morti al buio, l’infelicità non è gradita, è vietato leggere i libri e non bisogna mai distogliere il Padre dalla sua pacatezza. A questa realtà famigliare si aggiungerà la Sposa giovane, una ragazza diciottenne e fidanzata da tre anni con il Figlio. Al suo arrivo, dopo un viaggio in Argentina al seguito di suo padre, sarà accolta da una brutta notizia: il Figlio, al momento, si trova in Inghilterra a sorvegliare le fortune tessili dell’azienda di famiglia, senza aver stabilito una data di ritorno precisa. La Sposa giovane si troverà dunque in un contesto completamente nuovo, posta al centro di un processo di conoscenza delle regole della casa, dei suoi futuri parenti e soprattutto di sé stessa.
Già dalle prime pagine di questo romanzo ci si rende conto di essere stati catapultati nel mondo baricchesco: luoghi indefiniti, personaggi strani e senza nome che ci riportano indietro di qualche anno, sulle rive dell’isola immaginaria di Oceano mare (Rizzoli 1993). Anche se ci si trova di fronte ad una storia diversa, si assiste allo stesso sviluppo di relazioni particolari che lega i personaggi tra di loro, tratto abituale della narrativa di Baricco, ma con una grande differenza.
Se quasi quindici anni fa ciò che emergeva era lo stile affascinante di questo autore, oggi questa ricerca lessicale risulta quasi forzata, ricca di virtuosismi fini a sé stessi che non mettono in risalto la sua abilità di scrittura, ma che al contrario, contribuiscono a renderlo uno scrittore alla moda, come più volte è stato definito. Infatti non sempre occorre dare una prova costante della propria bravura, ma giocare anche sulla semplicità in modo da arrivare al pubblico in maniera più diretta ed efficace, senza giri di parole esagerati poiché, se si è convinti di essere dei grandi autori non c’è bisogno di dimostrarlo in questo modo (p. 140 “Per questo ora chiuderò quattro parentesi, e lo farò con pacata sicurezza, cullato da questo treno regionale che mi porta verso il Sud.)))) Voilà.”).
La trama è accompagnata da vari cambi della voce narrante: elemento che più che guidare il lettore all’interno della storia lo confonde, facendolo sentire spaesato e immerso in un tempo immutabile, di persistente attesa. In quest’atmosfera si vive per tutto il romanzo, difatti, sin dall’inizio, la Sposa giovane attende il ritorno del Figlio: durante questo lasso di tempo in cui non ci sono grandi colpi di scena, chi legge si addentra nei pensieri dei personaggi, in particolare riesce a percepire quelli della Sposa giovane, scoprendo i suoi lati più intimi e segreti. Ma nulla di più di questo.
Si continua ad aspettare qualcosa che non arriva e, sebbene alcune pagine siano contrassegnate da una brillante vena poetica, alla fine della lettura non rimane tra le dita la sabbia di Oceano mare, la delicatezza e la purezza della Seta (Rizzoli 1996) e non ci si meraviglia ad ogni pagina, anche solo rimanendo sempre a bordo della stessa nave nei primi anni del Novecento (Feltrinelli 1994).

ALESSANDRO BARICCO, La sposa giovane, Milano, Feltrinelli, 2015