Palazzo del Cinema di Locarno: dal Festival a una nuova culla del cinema ticinese

Locarno – La consegna ufficiale del nuovo PalaCinema è prevista solo per agosto 2017, quindi una gran bella ciliegina tra le candele del settantesimo compleanno del Festival Internazionale del Film di Locarno. Un’occasione per festeggiare una tradizione consolidata ed apprezzata, sia dagli operatori del settore, ma soprattutto dal pubblico. E se la prima traccia concreta la si è scavata con l’inizio del cantiere del Palazzo del Cinema, intorno a Natale 2014, un’altra, altrettanto importante, era già stata metaforicamente marcata negli anni scorsi per dare forma ad un progetto che ha dovuto far fronte a più di un ostacolo. Nel settembre 2014 infatti, il Gran Consiglio aveva votato a favore del sussidio cantonale. Questo finanziamento, unitamente ai contributi provenienti da altri comuni e dal settore turistico, sarà gestito dalla PalaCinema Locarno SA. Si tratta di una società, interamente in mani pubbliche, costituita appositamente nel 2013 dal comune di Locarno per realizzare e gestire il nuovo stabile.
Il Palazzo del Cinema, con il suo volume di quasi 40.000 metri cubi distribuiti su cinque piani, avrà tre sale cinematografiche, per un totale di oltre 800 posti. L`amministrazione del Festival disporrà di una superficie di oltre 1.000 metri quadrati, analogamente agli spazi formativi, i quali troveranno posto nell’ala est dell`edificio. A guisa di coperchio di questo contenitore è prevista un’ampia sala multifunzionale, il cui fiore all’occhiello sarà la grande terrazza che si affaccia verso il centro storico cittadino.

Fonte: PalacCinema Locarno SA

Fonte: PalaCinema Locarno SA

Il Festival ha dunque trovato una sede stabile sulla quale, utilizzando le parole del suo presidente Marco Solari, «il gigante con i piedi d’argilla potrà adagiarsi con sicurezza». E la metafora non è certo esagerata: la rassegna locarnese si colloca sicuramente tra i top event a livello nazionale e internazionale. Infatti può essere annoverata tra i principali appuntamenti cinematografici del vecchio continente, accanto a Cannes, Venezia e Berlino. Lo testimoniano anche i numeri riscontrati nell’arco dei dieci giorni di manifestazione: 12 milioni di franchi di budget, 180.000 entrate registrate nelle varie proiezioni.
L`indotto per tutta la regione risulta dunque importantissimo, con un potenziale molto forte ma non ancora espresso appieno. Ma l’obiettivo del Palazzo del Cinema non è solo mettere al servizio del Festival delle sale ed un impianto logistico. La grande sfida del nuovo stabile è favorire la creazione di attività che si leghino alla manifestazione e, più in generale, al mondo cinematografico, per valorizzare tutto l`anno una risorsa che attualmente vive solo per una decina di giorni. A questo proposito è risultato indispensabile il lavoro svolto da Marco Müller, che dall’inizio degli anni ’90 e sino al 2000 è stato direttore artistico della kermesse ticinese. Per rispondere allo scetticismo e alle critiche che vedono nel Palazzo del Cinema una struttura proficua solo alla rassegna festivaliera, ma superflua per il resto dell’anno, Müller ha sviluppato progetti di corsi formativi post-accademici e laboratori specialistici per professionisti del settore. Una struttura quindi che sembra ben lungi dal divenire un contenitore vuoto e che presenta già una lista di potenziali utenti. Fra gli enti coinvolti, i tre principali istituti di formazione operanti a livello cantonale: l’Università della Svizzera Italiana, la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana e il Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive Pio Bordoni. Ma anche l’Associazione Film Audiovisivi Ticino, che rappresenta un gruppo di sceneggiatori e registi locali indipendenti, e la Film Commission, organismo istituito dal Cantone che si occupa di promuovere la location Ticino per le produzioni cinematografiche internazionali. Il nuovo edificio darà pure spazio all’archivio del Festival, un patrimonio storico-culturale reso accessibile alla consultazione. Lo stesso archivio verrà utilizzato dalla Cineteca svizzera, la quale mira ad avere una succursale in Ticino. Da ultimo, anche la RSI è interessata a disporre di uno studio di registrazione stabile per la realizzazione e l’allestimento di trasmissioni da Locarno.
Da non dimenticare sono le già citate sale cinema altamente performanti, per la gestione delle quali la PalaCinema Locarno SA indirà un concorso.  Questo ha fatto storcere il naso ad alcune persone, secondo le quali una simile concorrenza potrebbe risultare nefasta per le altre sale presenti in zona. Infatti, nei cinema si registra paradossalmente un costante calo dei frequentatori sia a livello internazionale, sia su scala regionale. L’attività cinematografica del PalaCinema, in effetti, non mira unicamente ad un risultato sul piano commerciale: nasce anzi con l’obiettivo di valorizzare le pellicole di produzione nostrana. L’agglomerato locarnese è perciò pronto ad accogliere e sostenere questo ambizioso progetto, vitale per rendere ancor più attrattiva una manifestazione di sicuro valore, ma che non può marciare sul posto di fronte ad una scena internazionale sempre più agguerrita. Chiusa l’edizione 2015, nel cantiere del PalaCinema fervono i lavori. Intanto il Pardo si prepara al prossimo ruggito e non resta che l`augurio di una buona visione.